domenica 6 novembre 2011

Quella valvola di sfogo che imprigiona la rivoluzione.

Schiavi per eccesso di comunicazione. È questa la diagnosi che credo più vera (almeno adesso) per l'assoluta inattività del popolo italiano rispetto al malaffare della politica italiana. Troppi Facebook, troppi Tweet, troppe App, troppi Sky, troppo shopping, troppi gossip, troppi bar, troppi bicchieri svuotati per parlare sopra, e contro...la cosa grave è che non c'è reazione...si parla, ci si dissocia pubblicamente, ma non si fa nulla. Non siamo più capaci di agire, entro i limiti della costituzione, e manifestare la nostra volontà, anche in momenti come quelli che viviamo, oggi. Sui libri ho studiato di libertà ristrette, negate, soffocate....oggi possiamo unirci in milioni sulla rete condividere pensieri e posizioni ma non siamo in grado di far cambiare la rotta al nostro destino. Il nostro futuro resterà in mano a porci egoisti salva-poltrona che la costituzione definirebbe degni di onore.
Alziamo la testa e le dita dalla tastiera, con civiltà e legalità, riprendiamoci l'Italia.